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Montemonaco. Museo della Grotta della Sibilla
Situazione sisma :
La leggenda nasce prima dell'era di Cristo attorno a una grotta posta su una vetta nuda e levigata, oggi chiamata Monte Sibilla. Dentro la grotta, un passaggio angusto conduce a due enormi porte di metallo che sbattono minacciose. Sono le porte del regno della Sibilla, donna dai poteri divinatori, fata e incantatrice per alcuni, demoniaca creatura per altri. Esploratori e curiosi hanno cercato di varcare quell'ingresso, riportando indietro, quando tornavano, testimonianze enigmatiche. Poi improvvisamente la porta fu ostruita.
Oggi che l'accesso a quegli abissi misteriosi è chiuso per sempre, è possibile vivere un'esperienza irripetibile, legata alla misteriosa maga, proprio a Montemonaco: qui, nella Villa Curi, ha sede il Museo della Grotta Sibilla, un museo nato per raccogliere e comunicare la straordinaria ricchezza e il fascino di un passato in cui arte, storia e letteratura si sono sposate con leggende, miti e magie.
Il museo si presenta suddiviso in sezioni distinte, ognuna delle quali raccoglie testimonianze artistiche, storiche e culturali dell'intero comune di Montemonaco. Gli oggetti esposti, tra cui antichi libri e pergamene, testimoniano la strettissima relazione tra il tessuto paesaggistico e urbanistico e la tradizione letteraria e leggendaria.
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La Gran Pietra, uno dei misteri custoditi nel museo
In tempi remoti il Lago di Pilato era meta di negromanti, maghi e stregoni. In una lingua di rena posta tra i due bacini del lago si svolgevano riti esoterici per evocare il Diavolo. Esattamente in questo punto è stata ritrovata la Gran Pietra, una testimone di roccia su cui sono graffiate lettere come cicatrici. Lo studio di questi segni è tuttora in atto. Quale mistero ci sveleranno? A cosa serviva la Gran Pietra? Era un altare sacrificale o una stele su cui incidere demoniache invocazioni? Solo una cosa, per ora, ci è data sapere: questa pietra ha avuto un importante ruolo in tempi molto oscuri.
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LA SEDE DEL MUSEO>> |
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